Rimedi ai disagi

In qualunque comunità vi sono aree grigie, dove il disagio è palese solo a chi ne è vittima, ma sfugge all’opinione pubblica e non coinvolge più di tanto le istituzioni. Anche qui un Rotary può fare molto, specie se, nello scegliere i suoi soci, ha puntato sulla qualità degli stessi.

I problemi della terza età sono noti e purtroppo le cerebropatie degenerative sono in forte crescita. I malati di Alzheimer necessitano sovente di ricovero, anche per aiutare le famiglie a sostenere situazioni di grave sofferenza.

In uno di questi istituti esisteva uno spazio libero attorno ai fabbricati, ma era un cortile incolto. Su proposta di Gino Pucci il Rotary ha creato il Giardino Alzheimer, sfruttando le competenze di un socio e la buona volontà di tutti gli altri.

Nella penombra della malattia incombente, un raggio di luce ha illuminato un’aiuola fiorita.

Si pensa che i bambini siano sempre sani. In particolare a nessuno veniva in mente di misurare loro la pressione arteriosa fino a quando la dott.sa Genovesi, dell’ospedale San Gerardo, non pensò di provarci.

I dati furono sconcertanti. Più del 5% dei bimbi esaminati erano ipertesi e nessuno lo sapeva. Per puro caso la Genovesi faceva le ferie nella stessa località scelta dal socio Pozzoli, col quale parlò del suo desiderio di sottoporre a screening la popolazione in età scolare.

Detto fatto, Pozzoli si fece promotore del progetto P.A.B. (Pressione Arteriosa Bambini) e il Club mise a disposizione mezzi e capacità organizzative per lanciare l’iniziativa. A tutt’oggi migliaia di bimbi fra i sei e gli undici anni sono stati sottoposti ad esame.

I bambini crescono e ad un certo punto conoscono le …bambine. Se i rapporti sessuali fra giovani non sono più il tabù della nostra giovinezza, offrono però altri rischi. La diffusione dell’Aids sta rapidamente aumentando fra giovani eterosessuali, come s’è accorto il nostro socio Lorenzo Drago, ricercatore microbiologo.

Le sue preoccupazioni, trasmesse al Club, hanno dato origine ad un cospicuo intervento nelle scuole, programmando conferenze in tutte le superiori di Monza per le scolaresche riunite. Era il progetto A.R.M. (Aids Rotary Monza). Anche altri club del gruppo Brianteo aderirono, rinforzando ancor più l’impatto sui destinatari.

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